La proposta di legge M5S-Lega che mira a vietare le aperture domenicali degli esercizi commerciali potrebbe avere conseguenze pericolose anche per l’e-commerce
Come un fulmine a ciel sereno il mondo dell’e-commerce si trova in pericolo, e a minacciarlo sembra essere proprio il governo. La proposta di legge elaborata da M5S e Lega al fine di limitare l’apertura dei negozi durante le festività prevede infatti due punti che riguardano direttamente il commercio online e che andremo ad analizzare nelle prossime righe.
Vietare la consegna di prodotti la domenica
Se si esclude il servizio Prime di Amazon sono ancora in pochi ad offrire ai clienti la possibilità di ricevere i propri acquisti la domenica. Ciononostante, il governo sembra intenzionato ad opporsi a questo trend fin da subito. Alla base la volontà di considerare i negozi online al pari di quelli fisici, che appunto non potranno più essere aperti di domenica. Nello specifico l’obiettivo sarebbe quello di attuare un vero e proprio “blocco operativo” nei confronti degli eCommerce, che sarebbero impossibilitati non solo ad effettuare consegne ma anche a procedere con la preparazione della merce da spedire, almeno durante l’ultimo giorno della settimana.
E-commerce, addio ai prezzi più bassi del mercato
L’altra norma regolamentare per il mercato online è quella di imporre ai siti gli stessi prezzi dei negozi. Anche qui, il principio alla base della proposta è che le regole debbano essere le stesse per tutti gli attori presenti nel mercato, al di là della loro natura. In questo modo il governo punta a salvare piccoli e medi commercianti dal fallimento e, di conseguenza, restituire valore al “Made in Italy”. Ma è davvero una scelta saggia, per venditori e consumatori?
Un passo indietro?
Una cosa è certa: la diffusione degli e-commerce è ormai irrefrenabile e il mercato del web è un settore in continua espansione che rappresenta il futuro e la modernità. Strumenti come il multinegozio prestashop, con il quale è possibile gestire più negozi online da un solo pannello di amministrazione, testimoniano questa crescita, in grado di rendere più facile la vita di commercianti emergenti e consumatori. D’altronde, solo qualche decennio fa pensare di avviare un’attività senza possedere una sede fisica sarebbe stato impensabile tanto quanto ricevere comodamente a casa un prodotto nel giro di poche ore. Che la scelta del governo sia dunque una mossa anacronistica? A voi l’ardua, si fa per dire, sentenza.