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    Categories: Novità

Apple Music, se sei un musicista ti conviene: royalties mai viste

Se sei un musicista alla ricerca di nuove opportunità, Apple Music è sicuramente uno dei servizi migliori su cui pubblicare musica.

Negli ultimi anni si è sentito parlare molto del modo in cui le piattaforme di streaming hanno completamente cambiato il mercato dell’intrattenimento musicale. A iniziare questa rivoluzione è stata senza dubbio Spotify, l’azienda svedese che ha sviluppato un’app in cui gli utenti hanno accesso con pochi click a praticamente tutta la musica esistente. Se per chi fruisce della musica questa rivoluzione è stata una novità ben accolta, per chi la musica la produce le cose sono invece nettamente peggiorate.

Apple si dimostra attenta ai diritti dei suoi musicisti – mrinformatico.it

Sebbene Spotify tragga grandi profitti dalle creazioni dei musicisti, sembra che questi ultimi siano in realtà fortemente sottopagati e quello che anni fa era un business milionario, l’acquisto di musica, è oggi un ripiego secondario, nella maggior parte dei casi volto a pubblicizzare le altre attività degli artisti. Le cose sembrano però andare parzialmente meglio nel caso di Apple Music, principale rivale di Spotify, che invece ha una considerazione leggermente più dignitosa degli artisti che pubblicano musica sulla sua piattaforma.

Apple Music e il rispetto per il lavoro degli artisti

Apple Music ha annunciato che, a partire da gennaio 2024, pagherà maggiormente gli artisti che produrranno tracce nell’innovativa tecnologia dell’audio spaziale, offrendo loro royalties fino al 10% superiori rispetto ai brani standard. Questo significa che, se la loro musica è disponibile sulla piattaforma in questa particolare modalità, ogni volta che una traccia viene riprodotta, il guadagno ricevuto sarà maggiorato, indipendentemente dal fatto che gli utenti scelgano o meno di ascoltare la versione originale o quella spaziale.

I musicisti che pubblicano musica sulle piattaforma streaming sono nella maggior parte dei casi pagati davvero poco – mrinformatico.it

Questa mossa è stata accolta positivamente dagli appassionati, sia perché migliora l’esperienza complessiva, sia perché rappresenta un riconoscimento tangibile del tempo e dell’investimento che gli artisti dedicano alla creazione di esperienze sonore più ricche e coinvolgenti. Apple Music sottolinea come l’adozione dell’audio spaziale sia in rapida crescita tra i più grandi hitmaker a livello mondiale, con l’80% delle canzoni che hanno raggiunto la Top 100 Globale Quotidiana nell’ultimo anno disponibili in questo formato.

Ma cosa rende l’audio spaziale così speciale? Pensato per creare un’esperienza d’ascolto tridimensionale, l’audio spaziale aggiunge profondità e chiarezza al suono, permettendo agli ascoltatori di percepire la musica in modo più avvolgente, quasi come se si trovassero al centro di un concerto dal vivo. Nel caso di Apple, tutti i dispositivi come iPhone, AirPods, HomePods e Mac supportano questa tecnologia.

In un panorama in cui le piattaforme di streaming sono in continua competizione, Apple Music si distingue quindi per il suo approccio innovativo e attento anche al lavoro degli artisti. Tutto questo, tra l’altro, accade proprio nelle settimane in cui Spotify ha dichiarato che non pagherà gli artisti per le tracce che ricevono meno di 1.000 riproduzioni in un anno.

Paolo Pontremolesi:
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