Baby Reindeer è approdato su Netflix è, come da previsioni, sta dominando le classifiche: un racconto morboso e onesto sul tema dello stalking.
La nuova serie tv targata Netflix, “Baby Reindeer”, uscita lo scorso 11 aprile, sta dominando le classifiche. Un successo preventivato, non solo per via della grande qualità della messa in scena, ma anche per via del tema trattato, in grado di trasmettere le emozioni più disparate e, incerti momenti, di provocare qualche brivido sulla pelle.
La serie televisiva è stata scritta dall’attore scozzese Richard Gadd, che interpreta anche il ruolo del protagonista Donny Dunn, ispirata da una sua terribile esperienza di vita. “Baby Reindeer”, che significa “piccola renna”, come Marta soprannomina Donny (il perché viene specificato nell’ultima puntata), parla di stalking, un tema purtroppo attualissimo nella società di oggi.
Di cosa parla la serie Netflix “Baby Reindeer” e perché merita di essere vista
Donny è un 30enne scozzese, trasferitosi a Londra per sfondare nel mondo della comicità. Il suo sogno è quello di fare il comico, nei teatri e in tv, ma non riesce a far ridere. La sua comicità è spenta, priva di ispirazione. Per vivere lavora in un pub di Camden Town, ed è qui che incontra Marta, una donna di 43 anni in forte sovrappeso.
La donna è lì tutte le sere, millanta storie sulla sua vita: dice di essere un avvocato importante di Londra, di conoscere tutte le celebrità, di essere molto impegnata. Eppure è sempre al pub, fissa al bancone, senza soldi. Per pietà, Donny le offre sempre da bere, perché la vede sempre triste e impacciata. Ovviamente non crede a nessuna delle storie che racconta, ma Marta gli sta simpatica.
La gentilezza di Donny, però, viene fraintesa da Marta, la quale ben presto si innamora di lui, fino a sfociare in una morbosa ossessione. La donna rimane fissa al pub per tutto il turno di lavoro dell’uomo, lo segue a casa, lo pedina, gli invia centinaia di mail sul pc, ogni giorno. Dopodiché, inizia a chiamarlo a qualsiasi ora, a inviargli messaggi vocali sempre più spinti.
La vicenda traumatica di Donny e l’ossessione che sfocia in eventi traumatici
Donny non sa come comportarsi, da una parte compatisce quella donna, dall’altra si sente soffocare. Per scrivere il personaggio, Gadd ha preso spunto dalla sua vita, per quattro anni, infatti, è stato perseguitato da una ragazza, che lo chiamava proprio “piccola renna”. Come racconta l’autore, in quattro anni di ossessione, ha collezionato, oltre 41 mila mail, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 106 lettere, 46 messaggi Facebook e una serie di regali.
Gadd ha ricostruito la vicenda in questa entusiasmante serie di sette puntate. Ciò che emerge, dopo la visione, è il senso di impotenza dell’uomo di fronte alla follia, ma anche la fragilità dello stesso Donny, traumatizzato dalla vita, incapace di prendere decisioni vere e concrete. Ma la serie invia un messaggio ancora più profondo.
Il messaggio, come afferma l’autore, è che “lo stalking non ha nulla di glamour, non è eccitante e sexy, come lo spacciano alcuni show. Lo stalking non ha nulla di bello, è una malattia mentale”. “Baby Reindeer” spiega lo stalking come non era mai stato visto in televisione. Si tratta di un’opera disturbante, che fa riflettere, che sconvolge e che soffoca. Una serie tv davvero onesta. Netflix, quali serie tv e film arriveranno a maggio: le novità.