Il cellulare può essere un ottimo strumento per creare un router wifi nei luoghi dove il servizio non è attivo. Come attivarlo con Android e iOS
Tanti anni fa, all’epoca dell’avvento dei primi provider per i servizi internet la parola d’ordine, il nuovo miraggio da inseguire, era “Always on”. Ovvero essere sempre e costantemente collegati ad internet. Essere sempre online. Ovviamente ci sono voluti anni, anzi decenni, per arrivare a questo obiettivo.
In prima battuta ci sono arrivate le aziende attraverso le reti LAN, local area network e WAN, wireless area network. Poi è stato il turno dei servizi internet per la casa, con i router a impulsi finché, con l’avvento degli smartphone, si è passati alla possibilità di utilizzzare internet in mobilità. Un passaggio fondamentale sia in termini economici che sociali.
In termini economici perché, di fatto, ha rappresentato lo sviluppo della nuova economia. In termini sociali perché ha segnato l’avvento dei principali social network. Un passaggio talmente importante che oggi, nel 2024, non sappiamo nemmeno immaginare un mondo offline.
Ma che succede se il luogo dove siamo non è fornito di connessione ad internet fisica e, men che meno, di connessione con reti wifi? Niente paura perché anche in quel caso esiste la soluzione
Lo smartphone come router wifi
Basta avere a portata di mano il proprio smartphone, che questo abbia un minimo di segnale con il proprio gestore di telefonia mobile e che, ovviamente, le connessioni siano abilitate e che ci siano Giga sufficienti per navigare. All’interno dello smartphone, sia esso Android che iOS, esiste una funzione chiamata tethering.
Funzione che tradotta significa letteralmente legalatura, ovvero legare, collegare, il proprio smartphone ad un altro mettendo a disposizione la propria connessione. Attivare il tethering è possibile utilizzando una semplice funzione presente su tutti gli smartphone. La funzione si chiama Router Wifi. Per attivarla occorre andare sulle impostazioni del proprio smartphone e con il semplice gesto di scorrere il pulsante di attivazione si entra in modalità tethering.
Occorre però fare molta attenzione a due fattori. Il primo che il nome della propria connessione sia riconoscibile da chi deve collegarsi alla rete messa in condivisione. Quindi nomi riconoscibili. E che, al tempo stesso, ci sia una password complessa che permette un livello di sicurezza maggiore rispetto alla condivisione spuria. La rete in tethering, infatti, è visibile a chiunque sia nelle vicinanza e vi si connette come ci si connette normalmente al wifi di casa