Un team di ricercatori sta lavorando a un’innovazione che potrebbe presto rendere le nostre comunicazioni digitali più veloci che mai.
In giro per il mondo migliaia di persone continuano a discutere del 5G e dei suoi possibili effetti, mentre molte infrastrutture devono ancora dotarsi di questa moderna tecnologia. Nel frattempo, le grandi aziende continuano invece a sperimentare strumenti che possano spingere ancora più avanti la velocità di comunicazione. Recentemente, un team di scienziati ha fatto una scoperta rivoluzionaria che potrebbe cambiare il modo in cui progettiamo le reti di comunicazione mobile.
Le sigle come 4G o 5G sono usate per parlare degli standard di telecomunicazione per reti cellulari. Con il passare degli anni c’è stata una continua evoluzione di queste tecnologie e, grazie a loro, i nostri dispositivi sono diventati sempre più efficienti e veloci nello scambio di dati e informazioni. La ricerca in questo settore non si ferma mai e in molti sono pronti a scommettere che nel giro di qualche anno avremo modo di sperimentare anche il 6G e, chissà, forse addirittura il 7G. Questi nuovi standard di comunicazione, che sono ancora in una fase di sperimentazione, potrebbero però arrivare molto prima del previsto grazie a una curiosa trovata degli scienziati: un chip a semiconduttore basato sulla luce.
Un nuovo passo verso il futuro delle telecomunicazioni
In un articolo pubblicato su Nature Communications, un team di ricercatori ha rivelato di star lavorando su un innovativo chip che, grazie a un’architettura unica, aiuterà il mondo delle telecomunicazioni a segnare un significativo passo avanti rispetto alle attuali tecnologie 5G.
Il chip, che misura solo 0,2 per 0,2 pollici (5 per 5 millimetri), integra componenti basati sulla luce (fotonici) con circuiti elettronici convenzionali. Questa combinazione consente di aumentare notevolmente la banda di frequenza radio (RF), migliorando la precisione del segnale a frequenze più elevate.
Con l’aumento delle frequenze, sarà possibile trasmettere più dati a velocità maggiori. Il chip in questione, quindi, apre la strada a reti wireless avanzate, come il 6G, che dovrebbe operare a frequenze iniziali di 7 a 15 GHz, e persino al 7G, che in futuro potrebbe esplorare bande al di sopra dei 100 GHz.
Un chip del genere potrebbe anche essere utile per affrontare una delle sfide principali nelle comunicazioni ad alta frequenza: il rischio di interferenze. Il nuovo chip risolverebbe questo problema attraverso l’uso di filtri fotonici a microonde, che filtrano le frequenze indesiderate, migliorando così la qualità del segnale.
Secondo gli esperti, questa innovazione non solo influenzerà il futuro delle reti mobili ma avrà un impatto anche su settori come quello dei radar e dei sistemi satellitari. Inoltre, l’integrazione di tecnologie basate sulla luce in dispositivi come gli smartphone potrebbe portare a una nuova era di velocità e efficienza nelle comunicazioni wireless.