Gli orsetti di gomma, con la loro innocente apparenza, hanno dato il via a un cambiamento che mette in guardia tutti gli inserzionisti.
A seguito di un episodio molto curioso, Google ha deciso di aggiornare drasticamente le proprie politiche pubblicitarie, segnando un momento cruciale nella lotta contro le pubblicità ingannevoli online. La mossa nasce da una serie di eventi scatenati da niente meno che degli orsetti di gomma. Questi semplici dolcetti sono stati i protagonisti di una campagna pubblicitaria che ha messo in luce la crescente problematica delle false testimonianze e delle imitazioni ingannevoli.
La vicenda ha inizio con la diffusione massiva di annunci riguardanti delle caramelle gommose a basso contenuto calorico, che si vantavano di essere state approvate dal popolare programma televisivo “Shark Tank”. Tutto ciò, ovviamente, era totalmente falso, ma queste pubblicità sono apparse numerose sul motore di ricerca di Google e hanno destato l’attenzione di milioni di consumatori. Tra loro ci sono state anche di figure di spicco come Mark Cuban, tra i partecipanti del suddetto show, che si è trovato a dover gestire le lamentele di fan delusi e arrabbiati.
Google si è lasciata ingannare dagli orsetti gommosi
La problematica centrale è l’uso di false approvazioni per promuovere prodotti. Una pratica che, fin da quando esiste la pubblicità, sembra sfuggire a molti tipi di controllo. Dopo questo caso, l’organizzazione di vigilanza sulla pubblicità online, Check My Ads, ha portato alla luce l’entità del fenomeno, mostrando come gli annunci ingannevoli non fossero un caso isolato ma parte di un problema ben più ampio.
Google, in risposta a queste denunce e all’ampia copertura mediatica del problema, inclusa una dettagliata segnalazione da parte di Mashable (portale che si occupa di cultura dell’Internet), ha deciso di prendere provvedimenti severi. A partire da marzo 2024, le nuove politiche pubblicitarie del colosso della ricerca prevedranno il divieto assoluto di annunci che includono false testimonianze o che imitano marchi e figure pubbliche per promuovere un prodotto o servizio. La decisione segna un netto cambiamento di rotta per Google, che ora minaccia azioni permanenti contro gli account degli inserzionisti che trasgrediscono.
Questa politica aggiornata non riguarda più solo gli orsetti di gomma, quindi, ma estende il suo raggio d’azione a un’ampia gamma di pubblicità ingannevoli. La minaccia di un divieto permanente riguarda ora tutti gli inserzionisti: le regole del gioco sono cambiate e ora la trasparenza è più importante che mai. La reazione di Google è stata accolta con entusiasmo da molte voci critiche, che da tempo denunciavano la poca incisività delle politiche pubblicitarie online.