Dopo 22 anni arriva il gioco più rinviato di sempre: di quale si tratta

La storia di un sogno che non ha mai perso la strada verso la realtà: ecco il gioco più rimandato di sempre pubblicato 22 anni più tardi. 

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Dopo 22 anni ecco il titolo atteso dal 2002 (Mr informatico.it)

In questi ultimi anni ci siamo sempre lamentati dei tanti rinvii che abbiamo vissuto nel mondo videoludico. I social e tutto l’apparato mediatico oggi colpisce molto duramente e non ci permette di vivere l’attesa, ma ci porta a richiedere tutto e subito. Tanti i titoli che per rispondere alle esigenze delle console o dei consumatori sono usciti incompleti. Questo, però, è un caso a parte che ha vissuto tutta un’altra storia; stiamo parlando del gioco pubblicato 22 anni dopo l’annuncio.

Rinviato per 22 anni: ecco il non troppo nuovo videogioco

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Un lavoro durato 22 anni: ecco la storia di Kien (Mrinformatico.it)

Alcuni potrebbero giudicare questo ritardo con un indefinito e quantitativo numero di parole dispregiative, ma dovrete sospendere il vostro giudizio, così da potervi ricredere. Questa non è la storia di un tripla A che tarda per motivi tecnici, non è la storia da miliardi di dollari, questa è la storia di un gruppo di ragazzi italiani che hanno sognato in grande; ma di che titolo stiamo parlando? Ecco a voi il progetto Kien.

Siamo nel 2002 quando dei ragazzi, sviluppatori, italiani decidono di lanciarsi nel mondo del mercato videoludico. Il sogno di tanti nel vedere le proprie passioni trasformarsi in un lavoro e creare il primo gioco per Game Boy Advance in Italia. Il team di sviluppatori, quindi, decise di fondare la software house AgeOfGames con questo obiettivo. Pur essendo un progetto ambizioso con tutte le difficoltà del caso, oltre a non avere grande esperienza alle spalle, in due anni riuscirono a terminarlo. Era pronto, pronto per essere presentato, pronto per essere venduto.

Kien: il titolo italiano pubblicato 22 anni dopo

Così arriviamo al 2002 con la presentazione di Kien, un fantasy hack’n’flash che, oggi, quasi potremmo definire Souls like. Insomma, un titolo precursore che, pur avendo dovuto aspettare tanto, ha creato un sistema di gioco complesso, avvincente e molto dinamico, ricco di grandi difficoltà; per l’appunto, un souls like. Il The Guardian lo descrive come un titolo innovativo se fosse stato pubblicato nel 2002 per quelle che sono le sue caratteristiche di gioco. Un gioco di cui racconteremo ancora in questo articolo, ma prima dobbiamo fermarci e domandarci, perché è stato pubblicato 22 anni dopo?

Il titolo ha vinto probabilmente il premio per il gioco più rimandato di sempre. 22 anni dopo la prima presentazione è possibile che sia un record, ma come è potuto accadere? Siamo nel 2002 e il nuovo team di sviluppatori ha svolto un lavoro magistrale, in due anni ha chiuso tutto il gioco, pronto per essere pubblicato. Un grande momento nel quale, però, il team non ha considerato i costi di produzione. Produrre una cartuccia per Advance era una spesa importante e la software house, appena fondata, non aveva modo di essere attraente davanti gli editori che consideravano il progetto troppo rischioso.

Le difficoltà e il sogno: ecco la storia di Kien

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Dal sogno alla realtà: la creazione di Kien (Mrinformatico.it)

Con il passare degli anni il team di sviluppatori si disgregò e chiuse il sogno in un cassetto, lanciando la chiave al fiume. Tutti, tranne uno. Il sognatore che non ha mai smesso di farlo, colui che ha racchiuso nelle sue spalle le paure e le speranze di tutto il team, Fabio Belsanti. Lui, all’interno del team, era il game designer e non ha mai smesso di sognare, sperare e cercare qualcuno che pubblicasse il loro videogioco. Una impresa folle che lo ha portato avanti anche quando nel 2010 il Game Boy Advance è uscito di produzione. Una lotta contro tutti che alla fine ha visto la luce, nel 2024, quando la Incube 8 Games, dato il costo oramai molto basso della produzione di cartucce dell’Advance, ha deciso di pubblicarlo.

Così oggi, nel 2024, abbiamo la pubblicazione di Kien, il titolo italiano, sviluppato nel 2002, su una console che ha fatto la storia dei videogiochi e della Nintendo: Game Boy Advance. Per un appassionato è sicuramente un grande momento, forse unico nel suo genere, che vede nel mercato una novità in una console che oggi è esposta nei musei o negli scaffali vetrati delle case degli amatori. Un titolo che racchiude dentro di sé la novità di qualcosa che nel 2002 avrebbe fatto la differenza, la forza di un genere oggi ancora molto forte e, soprattutto, l’energia di un sognatore che non ha mai smesso di crederci.

Kien: la storia di un sogno mai abbandonato

“Kien è un gioco molto impegnativo, è in qualche modo un gioco pre-souls-like” così di Kien Fabio Belsanti nella descrizione del titolo “[…] Le missioni e i percorsi tra i vari livelli e mondi sono davvero tortuosi e tutti da scoprire giocando, sbagliando, morendo. A molti giocatori piacerà, ma ad altri sicuramente non piacerà”. Un’avvincente storia che vede un pianeta in crisi, devastato dalla scomparsa dei 7 Maestri e che vede la speranza in due apprendisti, un guerriero e una sacerdotessa, pronti a combattere il male e scoprire il segreto di Kien.

Sicuramente tra le caratteristiche affascinanti di questo titolo, contestualizzando il periodo di sviluppo e la console su cui lavora, è la non linearità della struttura. Infatti è possibile esplorare il vasto mondo di Kien come si preferisce, viaggiando da un livello all’altro. Tutto questo viene, infine, condito da un gameplay che basa la sua ricchezza nella struttura platoform e l’hack’n’flash in un videogioco anche RPG. Un titolo sicuramente da provare, data la sua storia ma anche il tipo di gioco. Uscito il 14 giugno, è possibile acquistarlo sul sito di Incube 8 Games al prezzo di 60 dollari.

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