Spuntano ulteriori dettagli sul chip impiantato al cervello di Elon Musk noto come Neuralink. A cosa può servire al possibile paziente.
Tra gli uomini più potenti di tutto il mondo troviamo senza ombra di dubbio Elon Musk, capace di far parlare di sé per i suoi progetti ambiziosi ed a dir poco futuristici. In pochi sanno che l’imprenditore sudafricano è anche il fondatore di Neuralink, vale a dire quell’azienda che ha progettato un chip che può essere implementato direttamente nel cervello. In tal senso il tycoon ha annunciato un progresso incredibile nel campo dell’interfaccia cervello-computer. Questo è un passo in avanti significativo nel capo della neurotecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Nel dettaglio il device Telepathy ha come obiettivo quello di funzionare come un’interfaccia uomo-macchina avanzata. Questo è composto da un modulo esterno posizionato dietro l’orecchio e da sottili fili impiantati nel cervello. Grazie a questo sistema sarà possibile rilevare l’attività neuronale e trasmetterla al modulo esterno. Il chip verrà collegato direttamente al tessuto celebrale, creando una comunicazione bidirezionale tra cervello e dispositivi esterni.
Elon Musk, la grande novità di Neuralink: come funziona
Il processo di impianto del dispositivo Neuralink, ideato da Elon Musk, è stato descritto come simile a “sostituire un pezzo di cranio con uno smartwatch”. Questa tecnologia rivoluzionaria utilizza un robot specializzato chiamato R1 per inserire collegamenti nel cervello in modo rapido e preciso. Gli elettrodi utilizzati sono incredibilmente sottili, persino più sottili di un singolo capello umano. Questi elettrodi sono progettati per raccogliere segnali cerebrali che vengono poi decodificati in azioni e intenzioni attraverso applicazioni.
Questo sistema è in grado di supportare la ricarica wireless, offrendo agli utenti un’esperienza senza interruzioni. Neuralink punta a rivoluzionare il trattamento di malattie neurologiche e disabilità, come la SLA ed il morbo di Parkinson. Questa tecnologia offre speranza a coloro che affrontano condizioni come paralisi, cecità e depressione. Nonostante ciò non mancano le preoccupazioni della comunità scientifica, che ha messo in luce i potenziali rischi associati alla manipolazione del cervello umano.
Data la complessità e la sensibilità del cervello umano, è estremamente difficile valutare gli effetti a lungo termine di queste tecnologie e i loro impatti individuali. È pertanto essenziale procedere con cautela e attenzione alla sicurezza e all’etica nella sperimentazione e nell’applicazione di tali innovazioni. Nonostante ciò l’obiettivo di Neuralink è quello di rivoluzionare l’interazione uomo-macchina e il trattamento delle malattie neurologiche.