Il social in blu scriverà anche le notizie. Il progetto “Facebook Journalism Project” consiste nel far diventare le notizie multimediali mettendo in collegamento anche gli utenti (testimoni oculari) con video e live. Presto anche il tool CrowdTagle per distribuire al meglio le notizie sui social
Facebook diventa anche un giornale. È quello che è stato pubblicato durante la giornata del 12 gennaio tramite un lungo post sullo stesso social network. Il post è stato stilato dalla direttrice di produzione Fidji Simo e il Ceo Mark Zuckerberg. Il social blu, infatti, vuole riunire in 3 grandi massime la produzione e circolazione di notizie: collaborare nella produzione di news; fornire corsi di e-learning per web writer; aiutare nel reperimento di testimoni oculari e promuovere la digital news literacy. Tutto questo è il “Facebook Journalism Project”. Tuttavia anche i live, le riprese a 360° e gli Instant Article erano già stati pensati proprio per una sorta di giornalismo veloce.
Infatti anche la Simo, nel post, ha spiegato come la stessa azienda stia mettendo a punto sempre più modi per fornire agli utenti più articoli contemporaneamente. La Simo, inoltre, sottolinea come verrà lasciato più spazio alla stampa indipendente e alle edizioni locali: «Le news locali sono l’anima del vero giornalismo». In più è in arrivo anche CrowdTagle, un tool che permetterà di distribuire al meglio le notizie sui social individuando i trend del momento.
Le pressioni sulla manipolazione di notizie
Di certo, questa nuova intromissione di Facebook nell’editoria, non calma le acque già agitate del settore. Sebbene già Facebook stesse tracciando la sua via (anche) verso l’editoria, soprattutto da quando ha cominciato ad avere voce in capitolo su gran parte della vita telematica di cui si compone la maggior parte della vita della popolazione mondiale. Difatti, qualche settimana fa, Facebook ha dichiarato di voler limitare le “notizie bufala” valutando le attendibilità di alcune news e scegliere quali mostrare agli internauti. Saranno proprio questi ultimi che potranno segnalare false notizie sui social tramite un’apposita tendina.
Tuttavia niente di estremo: le notizie dichiarate poco attendibili non saranno rimosse, ma slitteranno in basso nelle news feed. Il nuovo sistema di filtraggio non è ancora andato giù ad un bel po’ di editori. Soprattutto poiché fino a poco tempo fa, Facebook era un aggregatore di contenuti giornalistici di altre testate che rimuoveva gli articoli solo quando ritenuti lesivi o che violavano il regolamento etico. Zuckerberg probabilmente ha cambiato rotta in seguito alle accuse di manipolazione di notizie avvenute negli ultimi anni. Tra le più recenti (nonché più crude) la vicenda riguardante le elezioni presidenziali americane.
Difatti, nel maggio 2016, Facebook era passata sotto alcune accuse del partito repubblicano che incolpavano il social di favorire (o sostenere in molto molto velato) la corsa alla Casa Bianca di Hillary: sembra apparissero molti più post riguardanti la concorrente che non dell’attuale presidente. Così i dipendenti dell’area Trending Topic furono sottoposti ad un severo controllo. In molti persero il lavoro ed il logaritmo con cui apparivano le notizie fu cambiato.