Gli AirTag di Apple sono comodi perché ti aiutano a non perdere ciò che possiedi ma sono anche un problema. Un problema di sicurezza.
Tra gli accessori immaginati da Apple, gli AirTag sono forse quelli che hanno polarizzato di più la discussione tra amanti della tecnologia e utenti. Perché l’idea alla base di questi piccoli bottoni digitali è ottima.
Si tratta infatti di oggetti che permettono di rintracciare facilmente un bagaglio smarrito, un mazzo di chiavi dotato di vita propria, lo zainetto dei figli a scuola. Ma si tratta di oggetti digitali talmente tanto precisi nell’indicare la posizione di un oggetto che purtroppo sono anche diventati a loro volta strumenti con cui malintenzionati di ogni tipo hanno iniziato operazioni di stalking pericolosissime.
Da quando sono entrati sul mercato si sono infatti verificati diversi casi in cui le vittime, purtroppo soprattutto donne, hanno scoperto che ex fidanzati, mariti, balordi di ogni tipo riuscivano ad individuare i loro movimenti attraverso alcune falle nella sicurezza proprio degli AirTag. Un problema che forse adesso ha trovato una soluzione grazie a un team di ricercatori che sembra aver trovato un modo per rendere più facile individuare gli AirTag stalker e aumentare il livello di sicurezza.
Gli AirTag potrebbero effettivamente diventare più sicuri
Il problema della sicurezza degli AirTag è risultato immediatamente duplice. Da una parte con una serie di strumenti è possibile seguire un AirTag altrui e quindi conoscere la posizione della persona che porta con sé l’oggetto e dall’altra è anche possibile nascondere un AirTag e utilizzarlo per tracciare i movimenti del soggetto che si intende tenere sotto sorveglianza. E se questa ti sembra una situazione fuori dal mondo ci sono casi di cronaca in cui partner con più di qualche problema nei rapporti interpersonali hanno utilizzato proprio degli AirTag nascosti all’interno della vettura della loro ex per rintracciarla.
Qui interviene la soluzione immaginata dal team di ricerca della John Hopkins University della California che riesce a creare un sistema per cui vengono individuati gli AirTag malevoli mantenendo però la privacy totale degli utenti. Il sistema mette lo smartphone della Mela nelle condizioni di rendersi conto se sta ricevendo un ping costante da un tracker e, nel caso questo tracker, e quindi questo AirTag, non appartenga al proprietario dell’iPhone ne disvela i dettagli mettendo in guardia il possessore riguardo la possibilità che ci sia effettivamente un AirTag sconosciuto tra i propri effetti personali che viene quindi utilizzato per stalkerare. C’è da dire che anche Apple ha cercato di trovare soluzioni, lavorando dall’interno e anche insieme ad altre società, per ridurre i problemi che vengono dall’utilizzo di questi sistemi di tracciamento.
Ma i sistemi finora messi in campo, sottolineano i ricercatori della John Hopkins, si sono concentrati solo ed esclusivamente sui sistemi per smascherare gli stalker senza mantenere la privacy. L’idea del gruppo guidato dal professor Green è invece quella di creare un doppio binario di crittografia che da una parte riesce eventualmente ad individuare lo AirTag malevolo e lo segnala se si verificano tutta una serie di condizioni ma mantiene invece l’anonimato completo per tutti gli altri AirTag che nella vita di tutti i giorni, anche senza saperlo, un qualunque iPhone incontra. L’idea è stata presentata e si attende ora di sapere se Apple deciderà di implementarla.