L’azienda Google valuta l’introduzione di un abbonamento per alcuni utenti: l’utilizzo di alcuni strumenti potrebbe diventare a pagamento.
Anche il colosso americano del web, Google, si adegua ai tempi, e valuta l’introduzione di un abbonamento per milioni di utenti, in particolare per coloro che intendano sfruttare certi strumenti tecnologici. Il motore di ricerca più utilizzato nel mondo resterà gratuito, tuttavia, come riporta la testata Financial Times, l’azienda starebbe valutando l’opportunità di far pagare l’utilizzo sui nuovi strumenti di Gemini.
Non si hanno ancora certezze relative alla questione abbonamento, ma se le indiscrezioni diffuse dal giornale britannico fossero confermate, gli utenti potrebbero pagare una quota fissa per poter accedere al alcune funzionalità, specialmente quelle basate sull’Intelligenza Artificiale. Per quali strumenti si potrà applicare l’abbonamento?
Per quali strumenti si potrà applicare l’abbonamento Google e per quali utenti è rivolto
L’abbonamento potrebbe entrare in vigore per tutti gli utenti che sfruttano l’Intelligenza Artificiale di Gemini, come la chatbot dell’azienda, molto simile a ChatGPT, già disponibile in forma gratuita, mentre la sua versione avanzata, la Advanced, appunto, è a pagamento, perché più rapita e più aggiornata, e inoltre permette di integrare alcune funzionalità di Gmail.
Google sta cercando di ampliare il servizio, ma anche di trasformarlo in un maggiore investimento, facendo pagare l’abbonamento a tutti coloro che lavorano con l’IA. L’azienda, comunque, ancora non si è espressa a riguardo, anche se già da alcune dichiarazioni recenti, si potrebbero intuirne le intenzioni.
Le intenzioni di Google riguardo l’utilizzo della IA
Insomma, nuove funzionalità per nuovi introiti, nuovi servizi e nuove pubblicità. Al momento, gran parte dei guadagni di Google provengono dal motore di ricerca. Lo scorso anno, questo ha generato oltre 175 miliardi di dollari di ricavi, solo grazie alla pubblicità derivanti dai risultati delle ricerche da parte degli utenti. Ora, però, l’Intelligenza Artificiale offre nuove possibilità di ricavo.
La scelta di sfruttare maggiormente la IA, secondo alcuni statisti, potrebbe invece rivelarsi controproducente, perché, offrendo risposte più concrete e specifiche, gli utenti sarebbero portati meno a navigare sul web e a cliccare articoli. Ciò significa perdere tante pubblicità derivanti dai click. Insomma, l’IA genera meno traffico dati, dai siti dell’editore, estraendo informazioni in modo veloce e completo.