La transizione verso l’intelligenza artificiale sta lasciando molte persone senza lavoro e ora anche Google minaccia licenziamenti.
Il 2023 è stato un anno che il mondo della tecnologia ricorderà a lungo e non esattamente in modo positivo. L’anno appena concluso ha visto infatti l’arrivo su larga scala dell’Intelligenza Artificiale, che ha rivoluzionato la quotidianità di molte persone sia nella sfera privata, sia in quella lavorativa. Uno dei dubbi più grandi in merito a questo nuovo e potente strumento è la sua sostenibilità dal punto di vista del mercato del lavoro.
Diverse aziende hanno già annunciato che l’adozione di sistemi basati sull’IA porterà al licenziamento di molte persone e ora, purtroppo, anche Google sembra volersi muovere in quella direzione. La notizia che sta facendo il giro del mondo riguarda la potenziale messa in atto di un piano di licenziamento che potrebbe interessare fino a 30.000 dipendenti. Questa decisione segue i licenziamenti precedenti, che negli ultimi mesi hanno riguardato un totale di 12.000 lavoratori.
Anche Google volta le spalle ai suoi lavoratori, a favore dell’IA
Secondo quanto riportato da fonti autorevoli come LiveMint e The Information, la ragione dietro questa scelta drastica da parte di Google è l’autosufficienza crescente dei sistemi di pubblicità alimentati dall’IA. Questi avanzamenti tecnologici hanno ridotto la necessità di personale addetto alla gestione e supervisione, rendendo molti ruoli obsoleti. Ad esempio, Google Performance Max, uno strumento di Google Ads lanciato nel 2021, utilizza modelli di machine learning per ottimizzare le campagne pubblicitarie su vari canali, riducendo così il bisogno di intervento umano.
La mossa di Google non è isolata ma si inserisce in un contesto più ampio di licenziamenti nel settore tecnologico. Aziende come Microsoft, Amazon e Hasbro hanno anch’esse ridotto il loro personale quest’anno. Tuttavia, il caso di Google è peculiare per il suo collegamento diretto con l’efficienza apportata dall’IA, in particolare nell’unità di vendita pubblicitaria. La crescente autonomia delle tecnologie AI nel campo pubblicitario e oltre presenta una doppia faccia: da un lato, aumenta l’efficienza e riduce i costi, dall’altro minaccia migliaia posti di lavoro tradizionali.
Nonostante i licenziamenti non siano ancora stati confermati ufficialmente, il trend sembra chiaro. Questo richiede un ripensamento del ruolo del lavoro umano nell’era dell’IA. Le aziende e i lavoratori dovranno adattarsi a queste nuove realtà, sviluppando competenze in grado di complementare piuttosto che competere con l’intelligenza artificiale. La formazione continua e l’aggiornamento professionale diventeranno ancora più cruciali in questo contesto in rapida evoluzione.