È allarme per I film e le serie TV in streaming. Il 2024 è iniziato nel peggiore dei modi per le produzioni, ecco cosa sta succedendo.
Cresce di anno in anno il numero di consumatori che decide di affidarsi completamente allo streaming per guardare film e serie TV, sia originali che non. Abbandonando definitivamente il medium della televisione per poter godere del massimo dell’intrattenimento direttamente dalla TV, dal PC o dallo smartphone. L’unico requisito è scegliere una piattaforma e abbonarsi, pagando un abbonamento mensile o annuale.
Ci sono però pessime notizie all’orizzonte per tutti coloro che sono ormai da tempo patiti delle produzioni di queste aziende. Secondo quanto emerso dai primi rumor, dietro le quinte ci sono alcuni risvolti a dir poco negativi e che potrebbero mettere fine nel 2024 a film e serie TV in streaming. Ecco cosa sta succedendo e in che modo le produzioni americane (e non) potrebbero risentirne.
Film e serie TV in streaming a rischio? Cosa succederà nel 2024
Il 2024 potrebbe rappresentare un anno di svolta, sia in positivo che in negativo. Se da un lato infatti si parla di nuove produzioni in arrivo e di riprese che già hanno preso il via dopo gli sciopieri di Hollywood dello scorso anno, dall’altro c’è un aspetto di cui tenere conto per ciò che riguarda quello che sarà il futuro delle piattaforme di streaming e delle loro produzioni originali.
Secondo quanto riferisce Bloomberg, infatti, quest’anno si rivelerà “noioso” per gli spettatori. A detta del giornalista Lucas Shaw, infatti, l’industria se la sta vedendo con tagli importanti a livello economico che si rifletteranno sui nuovi show in arrivo. Una conseguenza di quanto già iniziato nel 2022, per Netflix. Che perde abbonati e non sembra riuscire ad invertire il trend. Tanto che l’ex CEO Reed Hastings si è addirittura dimesso, e ora ci sono conseguenze con cui il servizio se la dovrà vedere.
Ad avere un impatto importante ci hanno poi pensato gli scioperi dello scorso anno che, a detta di Netflix, non hanno avuto particolare impatto. Ma in realtà sono state rilasciate il 25% in meno delle serie TV nella seconda metà dell’anno. Con effetti a catena anche per quest’anno.
Il discorso vale anche per Prime Video, che da tempo ha deciso di applicare alcune restrizioni e tagli al personale per poter favorire altri servizi extra che potranno giovare alla piattaforma. Come per esempio le dirette TV degli eventi sportivi. Che in Italia potrebbero in futuro non riguardare più solo una partita a settimana di Champions League. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi, ma le premesse sono tutt’altro che positive.