La diarchia sul mercato mobile di Android e iOS spinge la Microsoft ad azioni temerarie per imporre i propri prodotti all’attenzione generale. L’ultima della serie lascia a bocca aperta
A metà degli Anni Novanta il mondo dei Personal Computer, i popolari PC, viene letteralmente sconvolto da una scoperta incredibile. O per meglio dire dal lancio sul mercato di un prodotto assolutamente imprevisto e rivoluzionario. Il prodotto si chiamava Windows 95 ed era il quarto della serie della Microsoft ideata dal genio informatico di Bill Gates.
Il prodotto era il primo ad essere totalmente user friendly e, dalla rivoluzione di Windows 95, di fatto prende vita l’uso moderno dei computer. Un uso completamente disponibile in un unica macchina. Un prodetto completamente utilizzabile su una singola scrivania e soprattutto sovrapponibile a tutti i sistemi Dos fino a quel momento operativi.
Di li a poco arriveranno anche Microsoft Office, il pacchetto di programmi contenente i popolari Word, Excel ed Outlook e soprattutto il primo browser integrato per navigare in rete, ovvero Internet Explore. Nulla in quel momento storico faceva presagire che i sistemi Windows sarebbero stati altri dieci, l’ultimo della serie Windows 11 lanciato nel 2021. Cosi come nulla faceva pensare che il “monopolio” sull’uso dei PC da parte di Microsoft sarebbe stato intaccato dalla rivoluzione successiva, ovvero l’avvento degli smartphone e di internet in mobilità.
Le operazioni di Microsoft sulla gestione dei motori di ricerca
Oggi infatti, giunti a metà degli Anni Venti del nuovo Millennio l’uso dei PC e di Microsoft è si diffuso, soprattutto a livello di lavoro di ufficio, ma è altrettanto vero che l’avvento di Android, il sistema operativo per smartphone di Google e l’evoluzione di iOS da parte della Apple avrebbe messo la Microsoft in una posizione di rincorsa.
Posizione della quale cerca di uscire, ad ogni piè sospinto, con azioni commerciali temerarie e spesso discutibili. L’ultima della serie riguarda i motori di ricerca. Come è noto, infatti, la posizione dominante in quel settore dell’informatica è appannaggio di Google. Un fattore decisivo per l’uso commerciale della rete. Un fattore al quale la Microsoft ha deciso di rispondere con una scelta molto netta.
La scelta è quella di innestare sui più recenti aggiornamenti dei sistemi Microsoft un browser primario. Parliamo di Edge, l’oggetto lanciato nel 2015 in sostituzione di Explorer e in concorrenza con Chrome e Safari. Ma non solo. All’interno di Edge viene impostato in automatico Bing come motore di ricerca primario. Tanto nelle impostazione quanto come pagina di benvenuto in luogo di Google. Una scelta molto netta che non mancherà di generare polemiche, ricorsi e segnalazioni all’Autorità per la salvaguardia della Concorrenza dell’Unione Europea