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    Categories: Tech

Non solo Netflix e il Game Pass, presto anche la tua stampante si pagherà ogni mese

Viviamo in un epoca di abbonamenti, da Netflix ai Game Pass, ora anche la stampante potrebbe richiedere un abbonamento.

Le stampanti già non godono di ottima fama tra coloro che utilizzano il computer, che sia per passatempo o per lavoro, questo pezzo di hardware antichissimo regala più frustrazioni che altro, e ora la HP (Hewlett-Packard) colosso multinazionale dell’informatica sta cercando di far arrabbiare il più possibile i propri utenti. 

La nota azienda informatica vuole creare degli abbonamenti per stampare – Foto Ansa – mrinformatica.it

Già aveva fatto infuriare i clienti quando decise di bloccare l’utilizzo di inchiostro di terzi, e installando firmware poco affidabili sulle stampanti. Il CEO di HP Enrique Lores, dopo la causa legale sugli aggiornamenti software di HP che bloccano le cartucce d’inchiostro provenienti da altre fonti non HP, ha dichiarato che cosi facendo vuole proteggere le proprietà intellettuali di HP, e che è giusto impedire il funzionamento delle stampanti se viene usato inchiostro non HP.

Oltre al problema di proprietà intellettuale Lores parla di veri e propri problemi di sicurezza, intendendo che ormai è possibile caricare dei malware nelle cartucce, che dalle cartucce arrivano alla stampante e dalla stampante alla rete creando quindi diversi tipi di problemi.

Le intenzioni del CEO di HP

La stessa Ars Technica, noto sito di divulgazione informatica, ha confermato come effettivamente sia possibile caricare dei virus all’interno delle cartucce delle stampanti, sembra che HP abbia creato il problema e la soluzione. Era stata accusata di aver reso inagibili improvvisamente le cartucce di altre aziende con degli aggiornamenti sulle loro stampanti, e si è difesa dicendo di averlo fatto per la sicurezza dei clienti

HP impedisce con degli aggiornamenti l’uso di cartucce di altre aziende – mrinformatico.it

Lores continua con dichiarazioni discutibili dicendo che ogni volta che un cliente acquista una stampante per loro è come un investimento, e che se questo cliente non stampa abbastanza o comunque non usa i loro materiali di consumo, di conseguenza diventa un cattivo investimento.

Per loro l’obiettivo è rendere la stampa più efficiente e semplice possibile, e secondo loro questa semplificazione corrisponderebbe ad una stampa ad abbonamento. HP cerca da anni di convincere i propri clienti ad abbonarsi a cartucce di inchiostro e toner tramite il programma Instant Ink. Sistema efficace per le aziende perché semplifica la fornitura e offre degli sconti.

Questi conflitti tra HP e i suoi clienti non sembrano voler terminare, la multinazionale sembra più interessata a difendere il proprio modello economico piuttosto che i propri clienti, chissà se ci saranno ripercussioni per l’azienda.

Massimo Orsini:
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