Quanto tempo dopo la scadenza puoi ancora pagare il bollo della tua auto? Vediamo insieme tempi, cifre ed importi.
In un mondo sempre più tecnologico, anche gli spostamenti sono stati rivoluzionati. Salvo casi speciali, ormai tutti i nuclei familiari hanno sicuramente un’automobile. La vettura in questione permette di ricoprire grandi distanze in pochissimo tempo: mantenerla, comunque, non è un gioco da ragazzi. Per prima cosa, bisogna ricordare la data esatta della revisione: ogni due anni, infatti, bisogna sottoporre a controllo la propria auto. L’assicurazione, invece, va coperta una volta sola in un anno o in un paio di volte (se avete scelto per la dilazione semestrale).
Il bollo auto, invece, è una vera e propria tassa. Come riportato sul sito della Agenzia delle Entrate, il bollo è una tassa automobilistica gestita dalle Regioni e dalle Province Autonome di Bolzano e Trento. Deve assolutamente pagare la tassa chi risulta proprietario del veicolo, utilizzatore, usufruttario o acquirente con patto di riservato dominio, l’utilizzatore di un veicolo con noleggio a lungo termine. Il caso speciale in cui il bollo non è dovuto è quello di un’auto d’epoca, una macchina immatricolata più di 30 anni fa. Ma quanto tempo dopo la scadenza puoi ancora pagarlo? Vediamo i dettagli.
Bollo auto, quanto tempo dopo la scadenza puoi ancora pagarlo? Tutte le informazioni
Il bollo auto è quindi una tassa obbligatoria: per sapere quanto pagare, basta una semplice formula in cui utilizziamo come dati la potenza del veicolo espressa in kW e la classe di inquinamento. Sul web, ci sono alcuni strumenti che non usano calcoli: collegandovi ad esempio al sito dell’ACI, potrete calcolare l’importo della vostra vettura aggiungendo semplicemente la targa. Questa tassa può essere tranquillamente pagata all’ACI, in posta, in tabaccheria o online (ad esempio nell’app della propria banca).
Quanto ai termini, i dettagli fanno sicuramente la differenza. Il bollo, lo ribadiamo, è una tassa e per questo motivo in caso di mancato pagamento l’ente impositore può procedere con la riscossione coattiva, applicando quindi sanzioni ed interessi. Dopo tre anni di inadempimento, per legge (e attraverso una notifica) prevede la radiazione di ufficio del veicolo. Ritornando agli interessi, il guidatore che effettua un saldo dopo 15 giorni dalla scadenza deve anche versare una sanzione dello 0,1% dell’imposta più gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo. Anche in questo caso, ci sono opportuni portali sul web che forniscono dati aggiuntivi alla già appagante esperienza visiva.