La fotocamera più grande al mondo: esiste ed è stata costruita, ecco le dimensioni e per quali scopi verrà utilizzata.
Oggi parliamo di fotocamere. No, non di offerte o nuovi modelli, ma andiamo su un tema molto più esotico: il tema del più grande al mondo. Esiste oggi la fotocamera più grande al mondo, un oggetto di dimensioni enormi che ha una capacità fotografica ben maggiore di qualunque macchinetta esistente. Sì, anche l’iPhone, che continua a vendere attraverso testimonial che parlano solo della sua fotocamera, non avrebbe alcun valore davanti a questo enorme gioiello dell’ingegneria. Ma di cosa si tratta e quali sono le sue dimensioni?
La fotocamera più grande al mondo: ecco le dimensioni
Risoluzioni e capacità ben sopra la media che rispondono a scopi di ricerca ben specifici e che non possiamo ignorare nel nostro racconto. Parliamo di una risoluzione di 3.200 megapixel e pesa 3.000 chilogrammi. Le immagini che possono essere prodotte da questa opera immensa, per proiettarle adeguatamente ci vorrebbero 378 televisori 4k. Insomma una fotocamera che non potrebbe farsi scappare nessun dettaglio, che sia nel mondo terreno che nel cielo. Sì, perché è la che verrà utilizzata in un osservatorio, come la ricerca richiedere e dove, giustamente, verrà valorizzato. Ma il nome di questo gioiello?
Legacy Survey of Space and Time (LSST). Un nome che già ci anticipa dove andrà questa gigantesca fotocamera e di cosa si occuperà. Infatti, presto, verrà portata all’Osservatorio Vera C. Rubin, in Cile, dove verrà utilizzata con uno scopo ben specifico: aiutare la ricerca sullo studio della materia oscura e dell’energia oscura. Un gigantesco scoglio scientifico che contro il quale la fisica moderna sta lottando per riuscire a venirne a capo e che oggi avrà con sé un fido alleato: la fotocamera più grande del mondo.
Legacy Survey of Space and Time: ecco un capolavoro della tecnica
“con il completamente dell’esclusiva telecamera LSST presso lo Stanford Linear Accelerator Center (SLAC) e la sua imminente integrazione con il resto dei sistemi nell’Osservatorio Rubin, situato in Cile” spiega Željko Ivezić, professore presso l’università di Washington “inizieremo presto a produrre il più grande filmato di tutti i tempi e la mappa più informativa del cielo notturno mai costruita”
Un gioiello presenta un primo obiettivo di 1,5 metri, rendendolo l’obiettivo più grande mai creato, ed un secondo di 90 centimetri. Aaron Roodman, professore dello SLAC e vicedirettore dell’Osservatorio Rubin, spiega così la capacità fotografica di questo capolavoro della tecnica “Le sue immagini sono così dettagliate che potrebbero individuare una pallina da golf da circa 25 km di distanza, coprendo una fascia di cielo sette volte più ampia della Luna piena“. Insomma, un capolavoro che si nutre della sana invidia dei fotografi che immaginano che foto potrebbero mai scattare con un oggetto come questo.