Cybertruffatori scatenati: in poche ore prosciugano oltre 100 mila euro da un conto. Tutto è partito dalla risposta a una finta comunicazione.
Una truffa informatica è costata carissimo a un parroco, diventato vittima dei soliti truffatori della rete che con una frode ingegnosa sono riusciti a svuotare il conto della parrocchia. Ecco come funziona la truffa.
Una maxi truffa informatica da 162.600 euro. A tanto ammonta il danno patrimoniale subito dalla parrocchia di Villatora di Saonara, in provincia di Padova. Lo scorso 18 dicembre, riferisce La Voce di Rovigo, il parroco don Valentino Sguotti è caduto nella trappola dei cybercriminali.
I truffatori hanno usato la tecnica sempre più diffusa dei messaggi fasulli usati come “esca” per convincere i destinatari a comunicare loro dati sensibili o per spingerli a fare operazioni finanziarie sempre allo scopo di carpire loro credenziali e password per accedere ai conti correnti.
Un’ingegnosa frode svuota conti, ecco come funziona
Come detto don Valentino è stato raggirato la sera del 18 dicembre e il mattino successivo un impiegato di banca si è accorto che qualcosa non tornava nelle numerose operazioni eseguite la sera precedente. Stando a quanto comunicato in un’edizione straordinaria del bollettino parrocchiale i truffatori hanno agito attraverso l’invio di un messaggio fraudolento.
La comunicazione ingannevole richiedeva la verifica urgente di un bonifico sul conto corrente intestato alla parrocchia. La risposta al messaggio ha fatto scattare un sistema fraudolento di messaggistica (smishing) associato a una chiamata telefonica da parte di un falso operatore per la sicurezza informatica della banca. L’ingegnosa frode purtroppo ha raggiunto il suo obiettivo traducendosi in numerose e ripetute operazioni di prelievi cardless, ovvero senza la presenza fisica dello sportello bancomat.
I truffatori hanno ottenuto in modo fraudolento la conferma delle transazioni, riuscendo così ad aggirare i controlli di sicurezza dell’istituto di credito. La frode informatica, una volta scoperta, è stata denunciata immediatamente ai Carabinieri. Il parroco ha informato dell’accaduto anche il vescovo, gli uffici competenti della Curia, il consiglio parrocchiale per la gestione economica e la banca coinvolta, che ha subito fatto partire una verifica interna.
Quanto successo ha compromesso la situazione finanziaria della parrocchia e ha molto colpito la comunità di Villatora di Saonara. Don Valentino ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo stati vittime di una frode ingegnosa, e adesso è importante che la comunità si unisca per affrontare questa sfida. La nostra priorità è recuperare quanto perso e implementare misure di sicurezza più rigorose per proteggere i nostri beni”.