Iniziate le verifiche per confermare la presenza di sostanze prodotte da forme di vita sul pianeta già noto ai ricercatori.
La prima analisi sulle possibili forme di vita presenti sull’esopianeta K2-18b risalgono al mese di settembre dello scorso anno. Da quel momento in poi i risultati pubblicati dai ricercatori di Cambridge hanno continuato ad attirare l’attenzione della stampa internazionale e – soprattutto – dell’astrofisico Nikku Madhusudhan.
K2-18b è un pianeta extrasolare noto per orbitare attorno all’omonima nana rossa (K2-18). Su questo esopianeta, distante 120 anni luce dalla Terra, i ricercatori hanno individuato la presenza di sostanze riconducibili esclusivamente alla presenza di forme di vita e adatte, dunque, a dare inizio a un’indagine approfondita volta a confermare la possibilità di rintracciare molecole organiche sulla sua superficie.
Scovate tracce di vita aliena sul pianeta K2-18b: “Partite le ricerche”
I ricercatori hanno continuato a indagare sulla scoperta verificatasi su K2-18b anche in questi giorni. L’esopianeta con anidride carbonica nella sua atmosfera e un oceano, ha lasciato senza fiato e senza scelta i ricercatori.
Gli astrofisici, dopo un primo momento di spaesamento di fronte alla consecutiva presa di conoscenza del fatto che potrebbero realmente esserci delle possibili tracce di vita extraterrestre sulla sua superficie, hanno ritenuto opportuno canalizzare tutte le loro energie con un lavoro di squadra.
Oltre alla presenza di metano e di anidrite carbonica, la sostanza identificata su K2-18b – esopianeta con una massa più di otto volte superiore a quella della Terra – è nota agli astrofisici con il nome di solfuro di dimitilene. Nulla di fantastico, dunque, riconducibile alle tracce di vita aliene che si ritrovano in celebri manga giapponesi.
K2-18b, la ricerca delle tracce di vita aliena
Mentre su Netflix una serie TV interamente dedicata alla vita di una civiltà aliena sembrerebbe continuare a ricevere un buon numero di consensi da parte degli spettatori connessi da tutto il mondo, le verifiche dei ricercatori – attualmente in corso – in direzione di K2-18b non avrebbero meno entusiasmato gli interessati a tale argomento.
Il 26 aprile 2024 – a sole poche ore di distanza dalla pubblicazione di un ultimo comunicato ufficiale rilasciato dall’astrofisico responsabile dell’attuale missione di approfondimento e osservazione del pianeta – l’équipe di ricercatori ha osservato per otto ore consecutive l’esopianeta di riferimento. Per effettuare tale indagine spettroscopica – per confermare la presenza di solfuro di dimitilene – i ricercatori si sono serviti del Telescopio Spaziale “James Webb”.
Secondo i primi riscontri sembra che una risposta definitiva sulla possibile presenza di forme di vita su K2-18b si potrà avere soltanto con una continuazione delle indagine spettroscopiche da parte dei ricercatori nei prossimi mesi.