Ancora notizie scioccanti sul fronte smartphone: nuova tecnologia in arrivo per sbloccare lo schermo, addio impronta digitale?
I nostri smartphone sono strumenti sempre più potenti: ogni anno, in commercio, arrivano modelli nuovi dotati di funzionalità paurose. Samsung cerca sempre di soddisfare tutti e piazza sul mercato prodotti per fascia bassa, media o alta, aggiungendo poi top di gamma che raggiungono prezzi elevatissimi (1.500, 1600 euro come gli Ultra). Xiaomi ha da sempre presentato modelli per la fascia media, proponendo ottimi telefoni a prezzi vantaggiosi. E non a caso l’azienda cinese, in alcuni anni, riesce addirittura a guadagnare il primo posto tra le vendite.
Anche altri colossi hanno deciso di fare concorrenza ai “noti”: Google, da qualche anno, ha lanciato la sua linea di smartphone che sono veramente notevoli. Da un po’ di tempo nei device in questione sono state aggiunte funzionalità spaziali: per sbloccare i telefoni, ad esempio, è stato aggiunto lo sblocco con le impronte digitali. Stando a quanto si apprende, questa funzione potrebbe diventare a breve obsoleta: tutto pronto per l’arrivo di una nuova tecnologia?
Smartphone, addio sblocco con l’impronta: nuova tecnologia in arrivo?
Da diverse settimane si parla di un possibile addio delle impronte digitali come strumento per sbloccare gli smartphone: c’è chi parla di tecnologie sempre più all’avanguardia. Tra qualche anno, inoltre, potrebbero arrivare sistemi che garantiscono unicità e personalizzazione. Secondo quanto riportato da diversi media, gli esperti dell’Indian Institute of Technology Madras hanno avuto l’idea di sostituire le impronte digitali con il respiro. Nello studio sono stati registrati 10 respiri diversi di 94 partecipanti: il tutto è stato poi analizzato da un sensore di pressione dell’aria, con i dati organizzati poi dall’intelligenza artificiale. Stando alle stime, l’accuratezza nell’identificare il proprietario è stata pari al 97%.
Il sistema, ovviamente, è ancora in fase embrionale e nel corso del 2024 non arriverà nessun telefono con il respiro come sblocco per lo schermo. Questi numeri fanno comunque sorridere e ben sperare. Il primo test è stato realizzato poi su un campione troppo piccolo: si aspetteranno riscontri quando gli esami verranno fatti su larga scala. I ricercatori, infine, non appartengono ad aziende che producono smartphone o device tecnologici: c’è quindi molto da lavorare. Una cosa è certa: i colossi stanno sicuramente cercando una valida alternativa alle impronte. Xiaomi, ad esempio, sta studiando un sistema di riconoscimento biometrico basato sull’utilizzo di scanner ad impronte ad ultrasuoni (avete visto cosa sta combinando in patria l’azienda cinese?).