Sembra proprio che negli Stati Uniti abbiano trovato un metodo per risolvere il problema degli smartphone nelle scuole: ma come funziona?
La tecnologia è, oramai, una presenza a dir poco costante e per tantissimi di noi anche indispensabile nelle nostre vite. Pensare, infatti, di passare un’intera giornata o anche solo qualche ora senza il nostro smartphone e senza essere connessi ci sembra a dir poco impossibile.
Questo, in particolare, avviene soprattutto nelle vite e nelle abitudini delle nuove generazioni, che spesso e volentieri non riescono a concentrarsi sulle loro attività e dunque ad allontanarsi dagli stimoli degli smartphone. Proprio per questo motivo, una scuola negli Stati Uniti ha pensato di mettere in atto un curioso esperimento.
L’esperimento degli Stati Uniti
A mettere in atto l’esperimento in questione è stata, nello specifico, una scuola del Connecticut, negli Stati Uniti. L’obiettivo, come possiamo senz’altro immaginare, è stato proprio quello di provare a eliminare quanto più possibile l’uso degli smartphone negli studenti che, invece, proprio non riescono a farne a meno. La cosa interessante però è che non ci sono divieti nè limiti, ma si incoraggiano gli studenti a non utilizzare i propri dispositivi.
Il tutto è avvenuto dotando gli studenti, che sono circa 800, di una custodia molto speciale e con chiusura magnetica. Questa può essere aperta solo mediante un dispositivo magnetico, in modo tale che non si possa avere sempre un facile accesso ai propri dispositivi. Solo alla fine della giornata, dunque, potranno sbloccare le proprie casse e tornare a utilizzare i propri smartphone. Ma quali sono stati gli effetti di questo esperimento?
La reazione all’esperimento
Ebbene, come possiamo ben immaginare, mettere in atto questo esperimento non è stato certo facile. Innanzitutto, infatti, la scuola ha dovuto affrontare la perplessità sia dei genitori che degli insegnanti. I primi, infatti, temevano di non poter contattare i propri figli in caso di necessità o emergenza. I secondi, invece, erano perplessi in merito al costo senza dubbio molto oneroso che l’acquisto di queste cassette di sicurezza necessitavano.
Per quanto riguarda, infine, gli studenti: in un primo momento, e soprattutto nei primi giorni, sono apparsi quasi in astinenza e tutt’altro che propensi ad adattarsi a questo nuovo stile di vita. L’ansia infatti sembrava rendere loro impossibile concentrarsi o pensare ad altro che non fossero i loro dispositivi. Già dopo qualche settimana, però, la situazione ha cominciato a diventare molto più regolare ed è rientrata nei binari: in particolare, gli studenti hanno smesso di avere la testa sempre nel loro smartphone e hanno anzi cominciato a parlare tra di loro e frequentare gli spazi comuni, con anche meno distrazione in classe.