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    Categories: Tech

Un nuovo satellite che può identificare chiunque in ogni parte del mondo: il progetto super tech per la sicurezza

Presto potremmo trovarci un satellite hi-tech in cielo capace di identificare ognuno di noi dappertutto sul pianeta. 

Provate a pensare cosa sarebbe avere una lente di ingrandimento nello spazio in grado di “zoomare” – diciamo pure spiare – il volto di qualunque persona, in qualsiasi punto del pianeta. Un Panopticon spaziale, roba da far impallidire Jeremy Bentham (e Michel Foucault), in grado di poter vedere tutti in qualsiasi momento senza che questi possono accorgersi di essere visti.

Un satellite in grado di identificare tutto e tutti dall’alto: un’idea che non piace a tutti – mrinformatico.it

Avere il controllo di tutto e di tutti passando inosservati: a qualcosa del genere sembra mirare anche quello che è stato prontamente battezzato lo “zoom del futuro”. È quanto mira a realizzare la Albedo Space, startup di Denver, che – in collaborazione con l’Aeronautica militare degli Stati Uniti e il National Air and Space Intelligence Center – aspira a identificare le potenziali minacce per la sicurezza nazionale Usa.

In che modo? Mettendo in orbita un satellite dotato di una tecnologia avanzatissima. L’occhiuto apparecchio avrebbe indubbi vantaggi in un’ottica militare. Ma non manca chi solleva dubbi (più che legittimi) sulla tutela della privacy.

Satellite super tech in grado di identificare tutti ovunque: la privacy sacrificata alla sicurezza?

Il satellite dalla vista lunga dovrebbe spostarsi a bassa orbita, a una distanza di appena 160 chilometri da terra. Due contratti da un milione di dollari ciascuno siglati tra la Albedo Space e il governo americano prevedono una flotta di 24 veicoli spaziali. Tutti progettati per la “cattura” di immagini dettagliate al punto di poter distinguere tra grandi e piccoli, in grado perfino di distinguere dall’abbigliamento i vari stati.

Certo: i cofondatori dell’impresa affermano che i satelliti non saranno dotati di tecnologia di riconoscimento facciale capace di identificare i volti. Malgrado le rassicurazioni però le preoccupazioni rimangono. E non poche. «Questa è una gigantesca telecamera nel cielo che qualsiasi governo può utilizzare in qualsiasi momento a nostra insaputa», dichiara al New York Times  Jennifer Lynch, consigliere generale della Electronic Frontier Foundation che già nel 2019 aveva esortato le autorità regolatrici dei satelliti civili ad affrontare questo problema. «Dovremmo assolutamente preoccuparci», conclude Lynch.

Non manca molto – anzi – al lancio del primo satellite “identificatore” di Albedo Space – mrinformatico.it

Diversi esperti di privacy del resto concordano con lui: un satellite, capace di zommare volti e targhe dei veicoli, potrebbe rappresentare un micidiale vulnus per la privacy, inaugurando potenzialmente uno stato di sorveglianza costante di tutto e tutti. Inutile dire che invece i partigiani della nuova tecnologia di Albedo tendono a sorvolare su “problemucci” come quello della privacy e a enfatizzare i vantaggi, soprattutto quando si tratta di combattere le calamità e salvare vite umane.

Una questione di costi-benefici dunque. A che prezzo però? Non usa particolari giri di parole l’astrofisico di Harvard Jonathan C. McDowell, secondo il quale il satellite di Albedo potrebbe potenzialmente creare uno scenario in cui «il Grande Fratello ti guarda». Sempre secondo il New York Times Albedo pensa di lanciare il suo primo satellite a bassa quota nel 2025.

Emiliano Fumaneri:
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