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    Categories: Curiosità

Verso lo stop alla vivisezione, nessuna sperimentazione sugli animali grazie a questo chip 3D

Con il progresso tecnologico potremmo arrivare presto a un futuro in cui la salute umana e il benessere animale possano coesistere in armonia.

La notizia che sta attirando l’attenzione di scienziati e attivisti per i diritti degli animali proviene dall’Università di Edimburgo. Qui, un team di ricercatori ha introdotto un chip stampato in 3D, che sta per cambiare il mondo della sperimentazione farmaceutica e medica. Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso della necessità di porre un limite a pratiche controverse come la vivisezioni e ora, finalmente, potrebbe essere finalmente arrivato quel momento.

Grazie al progresso tecnologico potrebbe finalmente non essere più necessaria la vivisezione – mrinformatico.it

La ricerca farmaceutica ha tradizionalmente richiesto l’uso di animali per testare l’efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci. Tuttavia, questo metodo presenta non solo questioni etiche, ma anche limitazioni scientifiche, poiché molti farmaci che sembrano promettenti nei test sugli animali non mostrano gli stessi risultati negli esseri umani. Il chip 3D sviluppato a Edimburgo offre una soluzione a entrambi questi problemi.

Grandi novità nel mondo della scienza, grazie al progresso tecnologico

Questo dispositivo, noto come “body-on-chip”, sostanzialmente imita la risposta del corpo umano ai farmaci, potenzialmente eliminando la necessità di test sugli animali. Il chip integra cinque componenti che replicano gli organi vitali umani; cuore, polmoni, reni, fegato e cervello. Questi componenti sono interconnessi da canali che simulano il sistema circolatorio umano. Attraverso questi canali, è possibile pompare i medicinali, permettendo agli scienziati di osservare in modo accurato come questi reagiscono in un ambiente che imita fedelmente il corpo umano. La tecnologia impiegata in questo processo è la tomografia a emissione di positroni (PET), che fornisce immagini 3D dettagliate dell’interno degli organi.

Il chip 3D sviluppato dagli esperti dell’Università di Edimburgo promette grandi progressi nel campo della sperimentazione medica – mrinformatico.it

L’adozione di questa tecnologia potrebbe significare una riduzione drastica nell’uso di animali nei laboratori. Come sottolineato dal Dr. Adriana Tavares, supervisore del progetto, collegare cinque organi su un singolo dispositivo fornisce una visione complessiva dell’impatto di un medicinale sull’intero corpo, qualcosa che i test tradizionali non possono offrire.

Oltre a ridurre la necessità di test sugli animali, il body-on-chip presenta numerosi altri vantaggi. La precisione dei risultati ottenuti con questo metodo è superiore, permettendo una valutazione più accurata dell’efficacia dei farmaci. Inoltre, il dispositivo apre la strada a una ricerca più mirata su malattie specifiche come il cancro e le malattie cardiovascolari.

L’innovazione rappresentata dal body-on-chip non è solo un passo avanti nel campo della ricerca medica, ma anche un esempio di come la scienza possa progredire in modo etico e sostenibile. Con la potenziale riduzione dei test sugli animali, questo sviluppo segna un momento cruciale verso pratiche di ricerca più umane e rispettose dell’ambiente.

Paolo Pontremolesi:
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