La grande azienda ha venduto per 4,8 miliardi i servizi internet a Verizon. Tuttavia ci sarà un nuovo sito: Altaba sarà un investment company con Alibaba Group Holding e Yahoo! Japan. Diminuiscono anche i consiglieri: arrivano a 5. Anche l’attuale Ceo, Melissa Mayer, si è dimessa
Il grande colosso californiano ha chiuso bottega. È proprio l’azienda Yahoo! che, come annunciato durante la giornata del 10 gennaio, ha stabilito la chiusura. La decisione è stata comunicata attraverso un documento presentato alla “Securities and Exchange Commission statunitense”. Una scelta sicuramente articolata anche in seguito alle recenti ufficializzazioni degli attacchi hacker del 2013 e 2014 dove sembrava quasi necessario un taglio con il passato ed è probabilmente proprio per questo l’accordo con Verizon, altro colosso delle telecomunicazioni statunitensi. Difatti sarà proprio la Verizon a gestire i servizi internet: l’accordo trovato per l’acquisizione è del valore di 4,8 miliardi di dollari.
Dopo il closing con Verizon, inoltre, il nome Yahoo cambierà in Altaba e disporrà un nuovo servizio di investment company con la partecipazione di Alibaba Group Holding e Yahoo! Japan. Scende anche il numero di consiglieri che sarà ridotto a 5: ci saranno Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith. Non sarà presente neanche l’attuale amministratore delegato Melissa Mayer: la donna infatti, una dei fondatori assieme a David Filo, ha deciso di dimettersi.
La storia di Yahoo!
Yahoo! nacque nel 1995, quando WhatsApp e LinkedIn non erano neanche un’idea. All’epoca, nei primi anni soprattutto, il sito valeva 125 miliardi ed era uno delle aziende più affermate del web. Tuttavia, negli anni cominciò a perdere colpi a causa di scelte sbagliate e coincidenze. Partendo proprio dal ’98 quando Larry Page e Sergei Brin, fondatori di Google ma all’ora solamente ricercatori di Standford, proposero ad alcuni manager di Yahoo! un brevetto di “PageRank”, un nuovo modo per indicizzare i risultati nei motori di ricerca. Chiedevano 1 milione di euro: rifiutati dall’azienda senza margine di trattativa. Il pagerank venne poi utilizzato per Google. Anche nel 2008 quando l’azienda cominciò ad accusare i primi colpi, alla società venne fatta un’offerta da parte della Microsoft pari a 44,6 miliardi di dollari: anche questa offerta venne rifiutata.
Tra top e flop economici, infine nel 2012 salì alla direzione Marissa Mayer, giovane strappata da Google, che cominciò ad iniettare positività dopo l’acquisto di Tumblr per 1,1 miliardi di dollari. Sembrava una situazione tutta in salita tanto che venne ribattezzata “la cura Mayer” e che si fece strada tra tagli e investimenti. Ma a quanto non pare non si è riusciti a risollevare la situazione mentre il tutto sfociava già in dispositivi portatili e nel mondo delle app. Tuttavia di una cosa si è certi: il motore di ricerca, rimarrà nella storia.